L’agopuntura

L’agopuntura è una medicina che nasce in Oriente oltre duemila anni fa, arrivata in Francia alla fine dell’800 e in Italia intorno agli anni ‘70 del secolo scorso, quando vennero istituite le prime scuole di Bologna e Firenze esclusivamente riservate, allora come oggi, a laureati in Medicina che abbiano seguito un percorso formativo di 3 anni, regolarmente iscritti all’Ordine della loro città.

Si tratta di una medicina preventiva e terapeutica che si basa su un approccio particolare, definito olistico, in quanto tiene conto della persona nella sua globalità, l’attenzione infatti si pone non solo ai sintomi fisici ma anche alle sensazioni e al vissuto del paziente.
È importante sottolineare che l’agopuntura non è una medicina alternativa alla medicina occidentale, una pratica che a questa si vuole sostituire, ma piuttosto una medicina complementare che a questa si può affiancare.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità già negli anni ’70 del secolo scorso ha stilato una lista di oltre 40 patologie nelle quali l’efficacia dell’agopuntura è riconosciuta, tra queste:

  • Patologie osteoarticolari dei vari distretti
  • Patologie gastrointestinali con nausea, gastriti e stipsi
  • Patologie uroginecologiche come cistiti, uretriti, disturbi del periodo perimenopausale quali vampate, turbe dell’umore, dolori migranti e secchezza
  • Patologie neurologiche come cefalea, nevralgie, paresi del nervo facciale (entro 6 mesi dall’insorgenza)
  • Patologie oncologiche per ridurre i sintomi che accompagnano la chemioterapia come la nausea e la spossatezza

Ha inoltre una valenza comprovata nell’affiancare la medicina tradizionale negli esiti degli accidenti cerebrovascolari, nel morbo di Parkinson, nell’infezione acuta da Herpes Zoster e nella nevrite posterpetica, nelle sindromi ansioso-depressive e nella fibromialgia.

Si esegue mediante l’infissione di aghi sterili, rigorosamente monouso, in specifici punti del corpo; vengono effettuate una serie di sedute il cui numero è variabile a seconda della patologia e del paziente, la prima delle quali ha una durata più lunga perché prevede una fase preliminare in cui viene fatta una anamnesi medica allo scopo di ottenere le informazioni necessarie ad inquadrare il trattamento individuale per ogni soggetto.