Non fare lo struzzo! La prevenzione dei tumori del colon-retto.

A cura del Dott. Alfredo Nieri.

I tumori del colon-retto costituiscono la seconda causa di morte per tumore nell’uomo e la terza nella donna.
Nel 90% dei casi il cancro del colon-retto è preceduto da una lesione benigna, il polipo adenomatoso. Non tutti i polipi tendono a degenerare; si stima che circa il 25% degli adenomi ad alto rischio si trasformi in tumore maligno attraverso una serie di passaggi intermedi (sequenza adenoma-carcinoma) che richiedono un tempo molto lungo (anni); questo percorso può essere interrotto dall’asportazione del polipo (polipectomia).
In quest’ottica risultano quindi fondamentali i provvedimenti di prevenzione.

Prevenzione primaria: è importante cercare di prevenire la formazione del tumore già da quando si è giovani, conducendo una vita la più sana possibile.
E’ stato ampiamente documentato come una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, legumi) abbia un’azione protettiva , così come praticare un regolare esercizio fisico, perdere peso in eccesso, ridurre l’apporto di cibi salati e di carne rossa soprattutto se cotta ad alte temperature con carbonizzazione.

Prevenzione secondaria: ovvero diagnosi precoce che consente una guarigione di una lesione già instaurata
Il carcinoma del colon-retto ha uno sviluppo lento e nasce quasi sempre da lesioni “precancerose”, cioè i polipi, che spesso non danno sintomi, ma che sono facilmente diagnosticabili con la colonscopia e nella stessa seduta possono essere asportati, interrompendo in tal modo l’evoluzione verso il tumore, prevenendo così lo sviluppo del cancro.
Da anni la Regione Toscana ha organizzato una campagna di prevenzione di questo tumore. Questo programma consiste nel far eseguire, ogni due anni, la ricerca di sangue occulto nelle feci a tutti i cittadini fra i 50 ed i 70 anni (la fascia di età a più alto rischio che forse sarebbe da abbassare a 45 anni). A tutti i soggetti in cui questo esame risulta positivo (presenza di sangue nelle feci) viene consigliato di sottoporsi ad una colonscopia
E’ etico verso noi stessi ed i nostri cari aderire a questo programma e non rischiare la vita per pigrizia o per altre motivazioni.
Purtroppo l’accuratezza della ricerca del sangue occulto fecale non è elevatissima: può succedere infatti che esso sia positivo in assenza di polipi, o ancor peggio, che sia negativo anche in presenza di tumore o polipi.
Per questo l’ideale è sottoporsi ad una colonscopia intorno ai 50 anni di età e ripeterla ogni 5 (massimo 10) anni.
Ricordo anche che quanto più è pulito il colon, quanto maggiore è l’accuratezza diagnostica della colonscopia, pertanto la preparazione all’esame va eseguita con molta attenzione.

 

Dott. Alfredo Nieri
Specialista in medicina interna, gastroenterologia