Oculistica
L’Oculistica, anche detta Oftalmologia, è attiva nel Centro Medico D33 a Lucca grazie alla presenza di medici specializzati e preparati ad affrontare qualunque tipo di problema legato all’apparato visivo.
La visita oculistica periodica è fondamentale sia per i soggetti sani, e non predisposti a particolari problematiche, sia per coloro che presentano malattie o ereditarietà con qualche patologia visiva.
Le principali malattie dell’occhio possono presentarsi dalla tenera età (un esempio tra tutti l’“occhio pigro”) con successivi peggioramenti, per questo è fondamentale rivolgersi a un personale altamente qualificato sin dai primi anni di vita.
Per un soggetto sano, senza particolari predisposizioni, è consigliabile recarsi dall’oculista:
– Alla nascita, per escludere malformazioni o malattie congenite;
– Verso i tre anni, per controllare il buon funzionamento dello sviluppo visivo;
– Durante gli anni scolastici;
– Prima dell’avviamento al lavoro;
– Intorno ai 40 anni;
– Dopo i 50 anni
– Successivamente è l’oculista a consigliare la frequenza delle visite in base alla condizione del paziente.
Principali malattie dell’occhio
I problemi che colpiscono l’occhio possono spaziare dalle semplici infiammazioni fino a malattie degenerative.
Infiammazioni degli annessi oculari
Una delle infiammazioni più frequenti e nominate è la congiuntivite, cosiddetta perché interessa la congiuntiva, cioè la membrana che riveste esternamente il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre. Questa infezione si riconosce facilmente poiché provoca arrossamento dell’occhio, bruciore, prurito, gonfiore e secrezione. La congiuntivite può essere causata da allergie o infezioni di vario genere (batteriche, virali, micotiche o altro) ed è curabile con l’utilizzo di colliri, gel o unguenti oftalmici.
Un’altra infiammazione, che presenta gli stessi sintomi di una congiuntivite acuta e che si avvale degli stessi metodi terapeutici è la blefarite, un’infiammazione delle palpebre che può essere acuta o cronica. Nella forma acuta un tipo di blefarite comune è l’orzaiolo. Questo, se non si presenta in maniera cronica, può essere trattato con colliri e alle volte si risolve spontaneamente. Al contrario se un soggetto è più volte colpito dall’orzaiolo sarà necessario mantenere sempre costante l’igiene delle palpebre e al verificarsi del problema intervenire con appositi prodotti (garze, gel, unguenti o altro). Adottando questi comportamenti si potrà evitare l’aggravarsi dell’infezione che potrebbe portare alla formazione di un calazio: un granuloma che si forma nella palpebra che potrebbe comportare un’asportazione chirurgica qualora colliri e pomate non avessero effetti positivi.
Sempre considerando le malattie infettive che colpiscono gli occhi si può nominare la dacriocistite, acuta o cronica, che colpisce le vie di deflusso lacrimale. Per questo tipo di infezione si può agire con una terapia antibiotica locale.
Infiammazioni del bulbo oculare
Una tra tutte le infiammazioni che riguardano direttamente il bulbo oculare è la cheratite. Questa ha cause allergiche o infettive e colpisce la cornea, provocando arrossamento, secrezione, annebbiamento visivo e dolore. Sottovalutare questa infezione è un errore: infatti con il tempo si può verificare un assottigliamento della cornea che può comportare limitazioni visive importanti. Pertanto è opportuno intervenire tempestivamente con l’utilizzo di prodotti specifici.
Ci sono poi la sclerite e l’episclerite, infezioni che colpiscono rispettivamente la sclera e l’episclera.
Questa malattia, che attacca la membrana che protegge gran parte del bulbo oculare, va curata con terapie a base di colliri e farmaci.
La sclerite può associarsi all’uveite, un’infiammazione dell’uvea, caratterizzata da due tipi di forma: una anteriore e una posteriore. La forma anteriore danneggia l’iride e il corpo ciliare, producendo nell’occhio materiale “colloso” che possono aumentare la pressione dell’occhio.
La forma posteriore interessa la coroide e la retina e anche questa infiammazione se sottovalutata può comportare lesioni alla vista.
Cataratta
Fortemente legata all’età è la cataratta, una patologia che riguarda il cristallino, ovvero la lente sita dietro l’iride. La cataratta può causare un’opacizzazione del cristallino generando una grave limitazione e minorazione della vista. I sintomi sono annebbiamento della vista, calo visivo, aloni intorno alle immagini, sdoppiamento della vista.
In generale è un problema che si verifica ad età avanzata, ma in casi eccezionali può presentarsi alla nascita o nei primi mesi di vita, oppure può essere provocata da un abuso di farmaci (in particolare il cortisone) o da una prolungata esposizione a raggi X o UV.
Per questo problema si interviene chirurgicamente.
Glaucoma
Il glaucoma comprende una vasta serie di patologie, ma l’elemento caratterizzante che le accomuna tutte è l’aumento della pressione dell’occhio, cioè della spinta esercitata dai liquidi presenti all’interno del bulbo oculare. La pressione dell’occhio è regolata dalla relazione tra la produzione e il deflusso dell’umor acqueo. La diminuzione del deflusso è responsabile di un aumento della pressione oculare, che comporta un danneggiamento delle fibre del nervo ottico con progressiva e irreversibile perdita della vista.
I glaucomi sono classificabili in primari e secondari.
I primari sono:
– Glaucoma malformativo: copre tutta la gamma dei cosiddetti glaucomi congeniti;
– Glaucoma primario ad angolo chiuso: si verifica in casi eccezionali e in soggetti predisposti. Comporta un eccessivo dolore agli occhi e alla fronte, fino a provocare calo visivo, nausea o vomito. In questi casi la terapia deve essere tempestiva;
– Glaucoma cronico ad angolo aperto: questo tipo di glaucoma interessa i pori del trabecolato irido-corneale. Quando questi si “intasano” determinano un drenaggio minore dell’umor acqueo con conseguente aumento della pressione oculare. La difficoltà di questa patologia è riconoscere i sintomi e non trascurarli, soprattutto sarebbe opportuno che tutti, superati i 40 anni di età, si preoccupassero di misurare la pressione dei propri occhi così da non correre rischi.
Degenerazione maculare legata all’età
La degenerazione maculare (è nota come “macula” la parte posteriore della retina) va ad intaccare la visione centrale, ovvero quella che permette di vedere dritto avanti a noi e che determina i decimi che siamo in grado di vedere. Lascia inalterata, invece, la visione periferica.
Questa degenerazione può essere distinta in due forme distinte: una “secca” e una “umida”.
– Forma secca: questa è la più comune e non è possibile una terapia curativa ma solo in grado di ritardare la progressione del danno;
– Forme umide: queste forme degenerative provocano dei grossi danni alla visione centrale ed è fondamentale che il paziente riesca a coglierne subito i sintomi alle prime manifestazioni. Principalmente la sensazione che si prova è una forte distorsione delle immagini come se le immagini viste si scomponessero su una superficie irregolare.
Retinopatia diabetica
Il diabete non risparmia nemmeno gli occhi, andando ad alterare gravemente i vasi sanguigni presenti nella coroide e responsabili dell’irrorazione di buona parte dei tessuti oculari.
Le principali conseguenze sono micro aneurismi e ischemie.
Il verificarsi della retinopatia diabetica è strettamente correlato alla gravità e alla durata del diabete nel soggetto interessato.
È fondamentale che il paziente affetto da diabete si preoccupi di recarsi con costanza dall’oculista, perché in questi casi solo una terapia laser tempestiva può evitare gravi danni visivi.
Generalmente il diabete comporta la comparsa di retinopatia dopo 10-15 anni dalla sua insorgenza.
Patologie vitreali
Le patologie vitreali prendono nome dal vitreo, che occupa tutta la parte posteriore dell’occhio, dietro l’iride, il cristallino e aderisce posteriormente alla retina.
Le patologie sono diverse e comprendono:
– Corpi mobili vitreali (o miodesopsie): è una forma molto frequente nei miopi, che provoca la sensazione di vedere “mosche volanti” quando si fissa una superficie chiara omogenea. È una condizione non grave che si attenua nel tempo grazie alla capacità del nostro cervello di abituarsi alla nuova situazione visiva;
– Degenerazioni vitreo-retiniche: in questo caso si verifica una aderenza anomala tra vitreo e retina, ma anche in questo caso la sensazione è quella di vedere “mosche volanti” o “lampi”. È fondamentale tenere sotto controllo la situazione per non arrivare a un distacco della retina.
– Sindrome dell’interfaccia vitreo-retinica: si presenta quando il vitreo si inspessisce a livello della macula. Questa aderenza può stirare la retina determinando distorsioni visive. Il paziente in questi casi deve recarsi immediatamente dall’oculista per monitorare il progredire della malattia.
Cheratocono
Il cheratocono è una malattia degenerativa ereditaria, che determina un mutamento della forma dell’apice corneale verso un conoide. Vi sono forme molto lievi, diagnosticate solo topograficamente, e forme molto gravi in cui la deformazione della cornea produce un astigmatismo elevato e opacità che limitano fortemente la visione.
La diagnosi può essere eseguita tramite biomicroscopia e cheratometria. In particolare è opportuno svolgere una topografia corneale altitudinale (ORBSCAN) periodicamente, così d ìa controllare periodicamente l’evoluzione del cheratocono.
GLI SPECIALISTI
in oculistica sono: