Buone pratiche per affrontare l’ansia da Covid

Un anno difficile quello appena terminato, dove chi più chi meno si è visto costretto, suo malgrado, a fare i conti con qualcosa che ha cambiato in tutto o in parte la propria quotidianità, il proprio modo di vivere. Le relazioni, da quelle affettive a quelle lavorative, i valori personali, le priorità, i propri bisogni, sono stati messi tutti in discussione. Il senso di impotenza per qualcosa che non può essere controllato, e che da un momento all’altro può portarci via ciò che per noi è importante, si è trasformato per lo più in ansia oppure in reazioni depressive.

Il Covid-19, è innegabile, ha messo a dura prova ognuno di noi. Eppure eventi improvvisi e incontrollati ci accadono costantemente nella vita, ma ciò che in questo caso ha contribuito ad esacerbare la paura, l’angoscia e la frustrazione è la continuità nel tempo di un qualcosa che non ha una fine certa, tale da poter facilitare un processo di elaborazione che consenta il superamento di questo stato di disagio. In altre parole, l’indefinitezza. C’è da dire che il martellamento mediatico, in questo, non aiuta. Un conto è l’informazione, un conto è il bombardamento onnipresente in un periodo storico in cui i social contribuiscono alla diffusione, e talvolta alla distorsione, delle notizie.

Purtroppo non esiste una ricetta per affrontare e superare questo momento che possa essere valida per tutti. L’impatto sulla psiche di questi eventi, a cui seguono spesso conseguenze drammatiche, è soggettivo, in quanto ognuno di noi agisce e reagisce diversamente a seconda della propria struttura psicologica frutto anche delle esperienze passate e del momento di vita in cui accadono.

Tuttavia, senza la pretesa che possano essere totalmente esaustivi e risolutivi, possiamo passare in rassegna alcuni suggerimenti. Vediamoli insieme.

1. Focalizzarsi sul momento presente: una cosa che non facciamo mai in tempi “normali”, quella di vivere momento per momento, ma che ora come non mai ci aiuterebbe a non affogare nelle emozioni soprattutto quelle meno belle e a non finire nel vortice delle preoccupazioni. Vivere momento per momento significa in qualche modo occuparsi di una cosa per volta, nel qui ed ora in cui sta accadendo, permettendoci di sentire meno il peso dei problemi che dobbiamo affrontare e al contempo gustarci di più le cose piacevoli.

2.Ritagliarsi uno spazio nella giornata per prendersi cura di sé: concedersi del tempo per fare delle attività che ci piacciono, come ad esempio leggere quel libro acquistato, ma mai aperto, cucinarsi il proprio piatto preferito, dedicarsi al proprio aspetto estetico ecc. oppure perché no, anche per non fare niente (una sfida per molti).

3.Fare delle pause (dagli impegni lavorativi, familiari ecc.) per praticare degli esercizi di respirazione o di auto-compassione: il respiro è vita ed il Covid ce lo ricorda come non mai. Oltre ad essere un aspetto vitale, un respiro naturale e “di pancia” (cioè profondo e non superficiale) è un elemento imprescindibile per allentare lo stress e le tensioni, ma anche per promuovere il metabolismo. Negli stati di ansia il respiro si fa corto e veloce pertanto praticare un respiro consapevole significa fare un’azione antagonista agli stati di attivazione/agitazione.
Altro aspetto che ci fa bene coltivare è l’auto-compassione: sospendere l’eccessiva autocritica diminuisce la sensazione di stress aiutandoci a guardarci, e di conseguenza a guardare gli altri, con più comprensione, gentilezza e umanità consentendoci di sentirci meno infelici e distanti dagli altri. Nei momenti difficili sostituire la critica con la compassione ci fa sperimentare una maggiore salute fisica e mentale.

4.Riorganizzarsi le giornate ristabilendo una nuova routine giornaliera e settimanale: la programmazione, se non rigida e troppo a lungo termine, è funzionale, in quanto stimola una percezione di padronanza e di efficacia. Una buona routine è tale quando è giusta per noi stessi ovvero non è fatta di tante cose e non è eccessiva, altrimenti diventa disfunzionale finendo per farci andare in tilt di fronte agli imprevisti.

5.Mantenere delle sane abitudini alimentari e fare un po’ di movimento: quando siamo stressati, depressi o ci assale un senso di vuoto non di rado ricorriamo al cibo, non tanto per nutrirci da un punto di vista fisico o perché abbiamo veramente fame, ma per darci quelle carezze, quel conforto di cui abbiamo bisogno in quel momento. Non a caso i cibi solitamente scelti in questi casi prendono il nome di “comfort food”. La funzione è un po’ come quella del ciuccio ovvero serve a rassicurarci, consolarci ad alleviare le tensioni. Ecco che allora fare un po’ di movimento (va bene anche una passeggiata) ci viene in soccorso, in quanto stimola la produzione degli ormoni del benessere (serotonina, dopamina, endorfine & co.) e poiché mente e corpo sono strettamente interconnessi, ne gioviamo sia da un punto di vista fisico che mentale. Se poi è una bella giornata ancora meglio: il sole stimola la produzione della serotonina il cosiddetto “ormone della felicità”.

6.Rimanere in contatto con familiari e amici: sarebbe più corretto chiamarlo distanziamento fisico e non sociale. In un mondo social come il nostro è facile raggiungere le persone, anche le più distanti. Naturalmente vedersi in presenza non è assolutamente la stessa cosa che vedersi attraverso la barriera dello schermo di uno smartphone o di un PC, che rendono più freddi gli scambi comunicativi ed affettivi. Tuttavia può farci sentire meno distanti aiutandoci a coltivare e mantenere la nostra rete sociale.

Per concludere, cerchiamo di non controllare ossessivamente le notizie sull’argomento ad ogni minuto del giorno e della sera e cerchiamo di dare più spazio e attenzione a quelle positive.

Non possiamo fermare le onde, ma possiamo imparare a cavalcarle
John Kabat Zinn

Dott.ssa Eleonora Cittadino