Cellulite dolorosa: di cosa si tratta e come intervenire

La cellulite dolorosa, nota in ambito medico come panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), è una patologia del tessuto connettivo sottocutaneo caratterizzata da alterazioni della microcircolazione venoso-linfatica, accumulo di liquidi interstiziali e processi infiammatori cronici che, nel tempo, determinano dolore e modificazioni strutturali della cute.

 

Perché la cellulite diventa dolorosa?

In un tessuto sano, i capillari sanguigni e linfatici favoriscono il corretto scambio di liquidi e nutrienti. Quando questa circolazione rallenta, si accumulano liquidi e tossine tra le cellule. Ciò provoca ristagno, infiammazione e, col tempo, un indurimento del tessuto connettivo.

Il tessuto irrigidito tende a comprimere le terminazioni nervose e i piccoli vasi, provocando dolore alla palpazione o una sensazione di tensione costante nelle zone più colpite, solitamente cosce, glutei e fianchi.

Nei casi più avanzati, la cellulite dolorosa può compromettere anche il comfort quotidiano, rendendo difficile stare a lungo in piedi o seduti.

 

Trattamento e approccio

Una delle possibilità di intervento in caso di cellulite dolorosa è la riabilitazione dermatofunzionale: una disciplina che agisce sia sui sintomi sia sulle cause profonde.
L’obiettivo è ripristinare la funzionalità del microcircolo, ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità del tessuto.

Il trattamento può comprendere:

  • Stimolazione del microcircolo, per migliorare l’apporto di ossigeno e nutrienti;
  • Drenaggio linfatico manuale, utile a ridurre gonfiore e ristagno di liquidi;
  • Tecniche di rimodellamento del tessuto connettivo, per contrastare la fibrosi e restituire elasticità;
    Terapie fisiche strumentali, come radiofrequenza, tecarterapia o laser a bassa intensità, che supportano il metabolismo cellulare e riducono il dolore.

 

Quando rivolgersi allo specialista

La sintomatologia più frequente riguarda alterazioni cutanee (come la pelle a buccia d’arancia o noduli sottocutanei), dolore o fastidio al tatto nelle zone colpite, sensazione di pesantezza anche a riposo.
Una valutazione specialistica permette di stabilire lo stadio della cellulite dolorosa e consente di impostare un programma terapeutico personalizzato, basato sulle caratteristiche del tessuto e sullo stile di vita della persona.


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E la prevenzione?

La prevenzione è la nostra miglior difesa. Ecco alcuni comportamenti quotidiani che possono ridurre significativamente il rischio di alterazioni del tessuto sottocutaneo:

  • Attività fisica regolare, soprattutto la camminata, che favorisce il ritorno venoso e linfatico;
  • Idratazione adeguata, per sostenere i processi di drenaggio fisiologico;
  • Alimentazione equilibrata, povera di sale e ricca di frutta, verdura e fibre;
  • Astensione da fumo e alcol, che compromettono la microcircolazione;
  • Controllo del peso corporeo e gestione dello stress, fattori che incidono sulla componente ormonale e vascolare della PEFS.