La cataratta

Quando si parla di cataratta si fa riferimento a qualsiasi opacità congenita o acquisita del cristallino e/o della sua capsula (normalmente trasparenti) che penalizzi la visione. Tra le forme acquisite quella senza dubbio più frequente è la cataratta senile dove il normale processo di senescenza causa l’indurimento del cristallino e la sua opacizzazione.

Alcune malattie sistemiche possono associarsi ad una insorgenza più precoce della cataratta: tra queste ricordiamo il diabete mellito, la distrofia miotonica, la dermatite atopica, la neurofibromatosi tipo 2.

Inoltre la cataratta può manifestarsi come conseguenza di alcuni disturbi oculari primitivi quali uveite cronica anteriore (per l’attività dell’infiammazione intraoculare), il glaucoma congestizio acuto ad angolo chiuso, la miopia elevata (patologica) e alcune distrofie retiniche.

Infine ricordiamo che l’utilizzo prolungato di cortisonici può accelerare la formazione della cataratta e questo vale non solo per gli steroidi somministrati per via sistemica ma anche per quelli assunti per via inalatoria e per via topica (colliri e pomate).

I sintomi più comunemente riferiti sono una riduzione dell’acuità visiva, una visione offuscata, ma anche una visione doppia monoculare, ipersensibilità alla luce (fotofobia) e sensazione di abbagliamento, percezione dei colori meno vivida, necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali.

L’evoluzione della cataratta può essere causa di una miopia secondaria (definita miopia d’indice) per cui può accadere che il paziente, abituato all’uso di lenti per la lettura, con l’insorgenza della cataratta sia poi in grado di vedere meglio da vicino senza l’uso degli occhiali con grande stupore.

La visita oculistica completa misura l’acuità visiva, esamina il tipo, l’evoluzione e la sede dell’opacità del cristallino, ed esclude patologie a carico del segmento posteriore dell’occhio.
Si interviene sulla cataratta con un intervento chirurgico: l’intervento oggi prevede la facoemulsificazione del cristallino ovvero la sua frantumazione attraverso l’emissione di ultrasuoni, l’aspirazione dei frammenti e l’impianto di una IOL (lente intraoculare) nella stessa posizione del cristallino estratto. l’intervento si esegue in anestesia locale o topica e prevede l’esecuzione di piccole incisioni sulla cornea.

Dott.ssa Francesca Bandini

La Dott.ssa Francesca Bandini riceve al Centro Medico D33.
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