Russamento notturno ed apnee

Il russamento è una condizione molto comune e diffusa che sembra colpire circa il 45% degli uomini tra i 40 e 65 anni.
E’ importante sapere che il russamento notturno rappresenta spesso il campanello di allarme di una patologia ben più grave, la cosiddetta Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).
Tale patologia costituisce un serio problema di salute, caratterizzato da russamento e pause nella respirazione notturna, ripetute per tutta la durata del sonno, rappresentanti un gravissimo fattore di rischio.
Tra le conseguenze derivanti da una continua ipossigenazione notturna, infatti, si registrano patologie sistemiche, come ad esempio l’ipertensione arteriosa, ed una percentuale di probabilità significativamente aumentata per infarto cardiaco, ictus e decadimento cognitivo.
E’ stato evidenziato, inoltre, che il 65% dei pazienti con scompenso cardiaco o con insufficienza renale cronica presenta sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

Come si riconoscono i sintomi delle apnee ostruttive del sonno?

Oltre a quanto può essere riferito da chi dorme assieme al paziente russatore, il sintomo che più frequentemente viene riferito è la sonnolenza diurna.
I pazienti non riescono a rinunciare al sonnellino post-prandiale o tendono ad addormentarsi con grande facilità quando si trovano in situazioni di inattività fisica, ad esempio in una sala di attesa o durante l’ascolto di una conferenza. Non è raro, inoltre, che possano essere vittime dei cosiddetti colpi di sonno alla guida, spesso causa di incidenti.

Identikit del paziente apnoico

  • Uomo
  • Età superiore ai 40 anni
  • Sovrappeso
  • Fumatore

Come si fa diagnosi di OSAS?

Purtroppo la diagnosi clinica basata sulla sola storia riferita dal paziente non risulta sufficiente per porre diagnosi di OSAS. E’ pertanto necessario ricorrere ad una valutazione specialistica adeguata, seguita da esami strumentali.
Tra gli specialisti coinvolti nella diagnosi e successiva gestione del paziente con sospetta OSAS l’otorinolaringoiatra ha un ruolo fondamentale. La sua visita è mirata alla raccolta dei dati clinici e dei sintomi suggestivi di sindrome apnoica, alla valutazione delle caratteristiche anatomiche sospette per patologia ed infine all’impostazione del più corretto percorso diagnostico.
Il successivo passaggio è rappresentato dalla valutazione oggettiva e quantificabile della presenza di OSAS. L’unico strumento per fornire una misurazione reale degli eventi apnoici è attualmente rappresentato dallo studio del sonno.
Le metodiche disponibili per effettuare gli studi del sonno sono molteplici e tra loro diverse.
Nel caso di paziente con sospetta sindrome delle apnee ostruttive del sonno risulta sufficiente uno Studio Poligrafico del sonno (o monitoraggio cardio-respiratorio) che, attraverso il monitoraggio notturno di alcuni parametri respiratori, permette di giungere ad una diagnosi corretta nella maggior parte dei casi.
Questo esame, al pari di un holter pressorio, prevede il posizionamento di una serie di fasce e sensori, che il paziente indosserà prima di coricarsi, allo scopo di registrare i parametri respiratori durante tutta la notte. Una successiva attenta analisi dei valori ottenuti permetterà la diagnosi e la valutazione della gravità del problema.

Al Centro Medico D33 è possibile eseguire la polisonnografia con supervisione della Dott.ssa Cristofani, specialista in otorinolaringoiatria. Per maggiori informazioni o per prenotare un visita, rivolgetevi alla segreteria del Centro allo 0583 1527791.

Come si curano le apnee ostruttive del sonno?

Pur non entrando nello specifico delle opzioni terapeutiche a disposizione del paziente apnoico, per le quali si rimanda ad attenta valutazione specialistica, va ricordato che la terapia di questa sindrome può essere sia conservativa, tramite ventiloterapia notturna o l’utilizzo di dispositivi odontoiatrici, sia chirurgica, con interventi più o meno importanti a seconda della sede di ostruzione e delle sue caratteristiche.
La scelta terapeutica risulta fortemente condizionata da fattori quali l’età del paziente, la gravità della sindrome apnoica, la presenza di fattori di rischio cardiovascolari e, non ultima, la volontà del paziente.
E’, tuttavia, importante sottolineare come il paziente con OSAS non debba assolutamente sottovalutare la serietà della propria patologia e la fondamentale importanza di affidarsi a figure specialistiche qualificate che sappiano indirizzare verso il miglior percorso terapeutico.

 

 

Immagine tratta da Pazienti.it